Addio Banane per colpa di un Parassita
È chiamata “la malattia di Panama“. E’ l’epidemia che rischia di fare scomparire le banane. L’allarme arriva dai ricercatori dell’Università di Washington, secondo cui le piantagioni di banane presenti nel mondo affronteranno un destino difficile.
Lo studio in questione è stato pubblicato sulla rivista PLOS Pathogens. Il responsabile della malattia di Panama è un fungo che fece capolino già dagli anni Cinquanta, ma che fino ad oggi si sarebbe trasformato in una minaccia talmente grave da mettere a rischio l’esistenza stessa delle piantagioni di banane.
Si tratta probabilmente di un problema legato all’agricoltura intensiva. Gli esperti temono in particolare che questo parassita possa raggiungere le piantagioni presenti in Sud-America, dove avviene la produzione di oltre la metà delle banane nel mondo. La diffusione di questo fungo sarebbe iniziata in Indonesia per poi arrivare a Taiwan e in fine alla Cina. Il parassita prende il nome scientifico di Fusarium oxyporum e la sua variante temuta dai ricercatori si chiama Tropical Race 4 ed è la causa principale delle malattie delle piantagioni di banane negli ultimi anni.
Dobbiamo quindi dire addio per sempre alla Banane?
Il nuovo studio è giunto ad una conclusione davvero inquietante e ha confermato quanto gli scienziati stavano osservando in diverse parti del mondo, cioè che le piantagioni di banane stanno soffrendo a causa della stessa patologia, legata alla più potente mutazione del parassita che provoca la malattia di Panama.
Sotto accusa le modalità di coltivazione industriale delle banane. Le banane prodotte a livello commerciale vengono coltivate in piantagioni molto fitte, dove le piante sono vicinissime le une alle altre e tutte della stessa varietà, cosa che non accadrebbe mai in natura. ciò significa rendere le piante molto più vulnerabili agli attacchi da parte dei parassiti
Arrivati a queste conclusioni, gli scienziati riusciranno a trovare una soluzione? O sarebbe meglio cambiare o migliorare le tecniche di coltivazione e produzione, magari adottando lo stesso criterio per tutte le coltivazioni industriali?
Visita la nostra sezione: Notizie e Curiosità
Se quest’articolo ti è stato utile seguici anche sulla pagina Facebook!